un pò di noi..
La terra ci fornisce più insegnamenti di tutti i libri. Perché ci oppone resistenza. Misurandosi con l'ostacolo l'uomo scopre se stesso... Il contadino, nell'arare, strappa a poco a poco alcuni segreti alla natura, e la verità che egli estrae è universale.
Antoine de Saint-Exupéry (1900 – 1944)
La passione non è qualcosa che si insegna, ma un sentimento vivo e palpitante che solo il cuore e il tempo possono alimentare. E il tempo lascia la sua impronta in quelle radici che forgiano la storia di un luogo. Attingere ad esse, renderle nuovamente vitali per il territorio in cui vive, è il sogno di una giovane donna, Sara, e di suo marito Walter, che lo perseguono con tenacia e consapevolezza sino alla sua realizzazione. La “cultura del vino” è presente in lei come retaggio familiare da cui ha ereditato sicuramente l’amore per la sua terra e per il suo paese: Martis, piccolo centro della provincia di Sassari. Un desiderio e un disegno che prendono forma negli anni novanta con il recupero dei vitigni autoctoni necessari a ripristinare le vigne storiche, abbandonate nel dopoguerra, e a ampliare la superficie viticola da destinare a nuovi vigneti. Lentamente il territorio di Martis si ricopre di quel manto verde-dorato, dalle multiformi sfumature, profumato di sentori olfattivi peculiari di quelle terre a così forte vocazione agricola e vitivinicola.
Coadiuvata dal marito, che condivide con lei questa passione, e supportata dalla sua competenza imprenditoriale, nel 2001 la Sig.ra Sara completa il suo progetto. Nasce l’Azienda “Binzamanna”, nome fortemente evocativo, a testimonianza del profondo desiderio di onorare quelle terre, un tempo così ricche, e di fare di Martis il centro propulsore di attività legate alle nuove forme di turismo integrato con particolare attenzione alla valorizzazione e conservazione del territorio, della sua storia, del suo equilibrio ambientale.
La Mission
La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra
Attle Duwamish – Nativo americano (1780-1866)
Importanza delle radici, unicità del territorio, conservazione dell’habitat naturale, ricerca e qualità nella produzione sono i fondamentali presupposti aziendali a cui si aggiungono la valorizzazione e la preservazione del patrimonio paesaggistico e storico-archeologico.
Non solo, quindi, “cultura del vino” inteso come dono della terra, ma anche sviluppo e incremento di nuove attività legate all’ambiente, al turismo eco-sostenibile e allo scambio con realtà di respiro internazionale.